Editoriale n.1
di Emiliano D'Auria
Ero ancora un ragazzino quando, con di mio padre, entravo nello storico club di Largo Cattaneo. Ogni volta la stessa sensazione: qualcosa che non riuscivo fino in fondo a capire ma che mi attirava enormemente. L’atmosfera fumosa, le luci soffuse, tante persone e volti per me nuovi e soprattutto l’incontro con tantissimi musicisti di ogni nazionalità. E poi si cominciava, mio padre saliva sul palco e presentava la formazione della serata.